La successione necessaria rappresenta uno degli istituti fondamentali del diritto successorio italiano, finalizzato a garantire la tutela di determinati soggetti, detti legittimari, che hanno diritto a una quota minima del patrimonio del defunto, indipendentemente dalla volontà espressa nel testamento. Questo sistema bilancia la libertà testamentaria con la protezione di alcuni legami familiari, preservando la giustizia e l’equità nella distribuzione del patrimonio.

CHE COS’È LA SUCCESSIONE NECESSARIA?

La successione necessaria è un meccanismo previsto dal Codice Civile italiano (artt. 536-564) che garantisce ai legittimari una quota del patrimonio del defunto, chiamata quota di legittima. Questa quota è intoccabile e deve essere rispettata, anche se il testatore ha disposto diversamente nel suo testamento o ha compiuto atti di liberalità in vita che pregiudicano i diritti dei legittimari.
L’obiettivo della successione necessaria è proteggere i familiari più stretti del defunto da decisioni testamentarie che potrebbero privarli ingiustamente di una parte del patrimonio.

 

CHI SONO I LEGITTIMARI?

Il legislatore identifica come legittimari le seguenti categorie di soggetti:

  1. Il coniuge (o la parte dell’unione civile): gode sempre del diritto alla quota di legittima, anche se separato, salvo i casi di separazione con addebito o divorzio.
  2. I figli: sia quelli legittimi, sia quelli naturali o adottivi. Se un figlio è premorto, i suoi discendenti (ad esempio, i nipoti) subentrano per rappresentazione.
  3. Gli ascendenti: genitori o nonni del defunto, ma solo se mancano figli.

Gli altri parenti, come fratelli o nipoti collaterali, non rientrano tra i legittimari e non hanno diritto alla legittima.

 

QUOTE DI LEGITTIMA

Le quote riservate ai legittimari variano in base al numero e alla tipologia dei soggetti coinvolti. Di seguito, alcune delle situazioni più comuni:

  • Solo coniuge: la quota di legittima è pari alla metà del patrimonio.
  • Coniuge e un figlio: al coniuge e al figlio spetta ciascuno un terzo del patrimonio; il restante terzo è disponibile per il testatore.
  • Coniuge e più figli: al coniuge spetta un quarto del patrimonio e ai figli complessivamente la metà, da dividere in parti uguali tra loro. Il restante quarto è disponibile.
  • Solo figli: se c’è un figlio, ha diritto a metà del patrimonio; se ci sono più figli, essi hanno diritto complessivamente ai due terzi del patrimonio, divisi in parti uguali.
  • Ascendenti (in assenza di figli e coniuge): agli ascendenti spetta un terzo del patrimonio complessivo.

 

QUOTA DISPONIBILE

Oltre alla quota di legittima, il patrimonio del defunto comprende una quota disponibile, che rappresenta la parte di cui il testatore può liberamente disporre attraverso il testamento o donazioni in vita. La quota disponibile varia in base alla presenza e al numero dei legittimari.

 

LESIONE DELLA LEGITTIMA: COSA SUCCEDE?

Se le disposizioni testamentarie o le donazioni effettuate in vita dal defunto ledono la quota di legittima spettante ai legittimari, questi ultimi hanno il diritto di agire per ottenere la reintegrazione della loro quota. Tale diritto si esercita attraverso l’azione di riduzione, un istituto previsto dal Codice Civile che consente di dichiarare inefficaci, in tutto o in parte, le disposizioni che pregiudicano i diritti dei legittimari.

AZIONE DI RIDUZIONE

I legittimari possono agire nei seguenti casi:

  1. Quando le disposizioni testamentarie assegnano beni o quote superiori alla quota disponibile, riducendo così la legittima.
  2. Quando le donazioni effettuate in vita dal defunto compromettono la quota riservata ai legittimari.

L’azione di riduzione può essere esercitata entro dieci anni dall’apertura della successione, e la reintegrazione avviene seguendo un ordine preciso: prima si riducono le disposizioni testamentarie, poi le donazioni.

RESTITUZIONE DEI BENI

Se i beni oggetto della riduzione sono stati donati o lasciati in eredità, i beneficiari devono restituirli o compensarne il valore fino alla reintegrazione della legittima.

 

COLLAZIONE E CALCOLO DELLA LEGITTIMA

Per determinare se la legittima è stata lesa, il patrimonio del defunto viene ricostruito attraverso il meccanismo della collazione. Questo procedimento consiste nel considerare nel patrimonio ereditario anche le donazioni effettuate in vita, calcolandone il valore al momento dell’apertura della successione.
Le donazioni fatte ai legittimari in vita vengono imputate alla loro quota di legittima. Se superano il valore della legittima spettante, i legittimari devono restituire l’eccedenza.

 

SUCCESSIONE NECESSARIA E TESTAMENTO

Sebbene il testatore abbia il diritto di disporre liberamente del proprio patrimonio tramite testamento, deve rispettare i diritti dei legittimari. Qualsiasi disposizione che pregiudichi la legittima può essere contestata e dichiarata nulla nella parte eccedente la quota disponibile.
Per evitare contenziosi e garantire il rispetto della legge, è consigliabile rivolgersi a un notaio o a un legale esperto in diritto successorio durante la redazione del testamento.

 

SUCCESSIONE NECESSARIA

La successione necessaria è un pilastro del diritto successorio italiano, poiché garantisce che i familiari più stretti del defunto non vengano privati del loro diritto minimo sul patrimonio. Tuttavia, la sua applicazione può dare luogo a situazioni complesse, soprattutto in presenza di donazioni pregresse o testamenti mal formulati.
Per pianificare correttamente la successione e prevenire eventuali conflitti, è essenziale avere una conoscenza approfondita delle norme sulla legittima o affidarsi a professionisti qualificati. Questo permette di bilanciare la libertà testamentaria con il rispetto dei diritti dei legittimari, assicurando una gestione del patrimonio trasparente e in linea con la legge.

 

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Si rimane a disposizione per qualsivoglia delucidazione al riguardo.

Di seguito  la tabella di ripartizione delle quote ereditarie.

Per conoscere i servizi che si offrono, di seguito il link alla pagina relativa al Diritto Successorio.

Foto Agenzia Liverani