La donazione è un atto con cui una persona (il donante) trasferisce gratuitamente un bene o un diritto a un’altra (il donatario). Questo strumento, largamente utilizzato per anticipare la trasmissione del patrimonio, assume particolare rilevanza nel contesto della successione. Tuttavia, le donazioni effettuate in vita possono influenzare la distribuzione dell’eredità, soprattutto quando ci sono eredi legittimari con diritti su una quota riservata del patrimonio.

DONAZIONE E SUCCESSIONE: IL LEGAME GIURIDICO

Nel diritto successorio, la donazione ha un impatto significativo perché il patrimonio donato in vita viene considerato al momento della divisione ereditaria attraverso il meccanismo della riunione fittizia. Questo procedimento è utilizzato per calcolare se le donazioni hanno leso la quota di legittima spettante agli eredi legittimari.

 

COS’È LA RIUNIONE FITTIZIA?

La riunione fittizia è un’operazione contabile prevista dalla legge, necessaria per determinare se il testatore ha rispettato i limiti imposti dalla quota di legittima. In questa fase si sommano:

  1. Il patrimonio relitto (beni lasciati dal defunto al momento della morte).
  2. Le donazioni effettuate in vita, indipendentemente dal tempo trascorso dall’atto di donazione.

Una volta determinato il totale del patrimonio, si verifica se le donazioni effettuate hanno ridotto eccessivamente la quota disponibile (la parte del patrimonio di cui il testatore può liberamente disporre), compromettendo la legittima spettante agli eredi.

 

QUANDO LE DONAZIONI LEDONO I DIRITTI DEGLI EREDI?

Gli eredi legittimari (coniuge, figli e, in mancanza di questi, ascendenti) hanno diritto a una quota minima dell’eredità, chiamata quota di legittima. Se le donazioni effettuate in vita dal defunto eccedono la quota disponibile, gli eredi legittimari possono agire per la riduzione delle donazioni.

 

ESEMPIO PRATICO DI DONAZIONE CHE LEDE QUOTA LEGITTIMA

Supponiamo che un defunto abbia un patrimonio totale di 300.000 euro, con un figlio unico come erede legittimario. La quota di legittima del figlio è pari alla metà del patrimonio (150.000 euro). Se il defunto ha donato in vita beni per un valore di 200.000 euro a un terzo, il figlio può agire per ottenere la riduzione della donazione eccedente la quota disponibile.

 

AZIONE DI RIDUZIONE DELLE DONAZIONI

Se un erede legittimario ritiene di essere stato leso nelle sue quote, può esercitare l’azione di riduzione, con la quale chiede la parziale o totale revoca delle donazioni eccedenti la quota disponibile.
Caratteristiche principali dell’azione di riduzione:

  • Termine di prescrizione: Deve essere esercitata entro 10 anni dall’apertura della successione.
  • Ordine delle riduzioni: Si inizia con le donazioni più recenti per risalire, fino al ripristino della legittima.

Se l’azione ha successo, i beni donati possono essere restituiti agli eredi legittimari o compensati con un valore equivalente in denaro.

 

DONAZIONI E TUTELA DEI DIRITTI DEGLI EREDI

Per evitare conflitti successori, è essenziale che il donante pianifichi le donazioni in modo da rispettare i diritti degli eredi legittimari. Alcuni strumenti utili includono:

  1. Rispetto delle quote di legittima: Effettuare donazioni senza intaccare le porzioni riservate agli eredi legittimari.
  2. Patti di famiglia: Un contratto che consente al donante di trasferire beni aziendali o patrimoniali a un discendente, con l’accordo degli altri eredi legittimari, evitando future contestazioni.
  3. Donazioni con riserva d’usufrutto: Il donante si riserva il diritto di utilizzare il bene donato fino alla morte, riducendo il rischio di controversie tra gli eredi.

 

COLLAZIONE: ALTRO MECCANISMO DI RIEQUILIBRIO

In presenza di donazioni effettuate a favore di uno degli eredi, si applica il principio della collazione. La collazione è l’obbligo per gli eredi legittimari che hanno ricevuto donazioni di riportare nell’asse ereditario il valore dei beni donati. Ciò garantisce un’equa ripartizione del patrimonio.

 

QUANDO SI APPLICA LA COLLAZIONE?

  • Solo tra eredi legittimari.
  • Può essere effettuata in natura (restituendo il bene donato) o per imputazione (detraendo il valore del bene dalla quota spettante).

 

COME TUTELARSI DA CONTESTAZIONI FUTURE SULLA DONAZIONE?

Per ridurre i rischi di contenziosi, il donante e i beneficiari delle donazioni possono adottare alcune precauzioni:

  1. Assistenza legale e notarile: Pianificare le donazioni con il supporto di esperti garantisce il rispetto delle norme successorie.
  2. Testamento chiaro e dettagliato: Un testamento ben redatto può specificare le volontà del defunto e prevenire contestazioni.
  3. Accordi tra eredi: Gli eredi possono stipulare accordi per definire consensualmente la distribuzione del patrimonio, evitando conflitti.

 

DONAZIONE IN CASO DI SUCCESSIONE

Le donazioni, seppur utili per anticipare la trasmissione del patrimonio, devono essere effettuate con attenzione per non compromettere i diritti degli eredi legittimari. Pianificare con cura le donazioni e comprendere le implicazioni sul piano successorio è fondamentale per garantire una successione serena e priva di controversie.
Affidarsi a un avvocato o a un notaio esperto in materia successoria è la chiave per prevenire problemi e assicurare che le proprie volontà vengano rispettate, tutelando al contempo i diritti degli eredi.

 

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Si rimane a disposizione per qualsivoglia delucidazione al riguardo.

Di seguito  la tabella di ripartizione delle quote ereditarie.

Per conoscere i servizi che si offrono, di seguito il link alla pagina relativa al Diritto Successorio.

Foto Agenzia Liverani