La diseredazione è un tema delicato e spesso dibattuto nel diritto ereditario, che riguarda la possibilità per un testatore di escludere uno o più eredi dalla propria successione. L’idea di poter escludere un familiare dall’eredità suscita non solo questioni giuridiche complesse, ma anche riflessioni etiche e relazionali.
COS’È LA DISEREDAZIONE
La diseredazione è l’atto con cui una persona, attraverso un testamento, esclude uno o più eredi dalla propria successione. A differenza della semplice scelta di non attribuire beni a un determinato erede, la diseredazione è una disposizione testamentaria esplicita, che ha lo scopo di impedire a un erede legittimario (cioè uno di quelli che avrebbero diritto per legge a una quota dell’eredità) di ricevere qualsiasi bene o diritto dalla successione del defunto.
EREDI LEGITTIMARI: CHI SONO?
Nel diritto italiano, esistono alcuni eredi che la legge protegge in modo particolare. Si tratta dei cosiddetti eredi legittimari, che non possono essere completamente esclusi dall’eredità, nemmeno attraverso la diseredazione. Gli eredi legittimari includono:
- Il coniuge
- I figli (o i loro discendenti, nel caso in cui un figlio sia già deceduto)
- Gli ascendenti (genitori), se mancano i figli o i loro discendenti
Questi eredi hanno diritto a una quota di legittima, ossia una porzione dell’eredità che il testatore non può in nessun caso sottrarre loro. Qualsiasi tentativo di diseredare un erede legittimario senza giusta causa può essere impugnato in tribunale.
DIFFERENZA TRA DISEREDAZIONE E ESCLUSIONE DALLA SUCCESSIONE
È importante distinguere tra la diseredazione e la semplice esclusione dalla successione. Escludere un erede significa non menzionarlo nel testamento o non attribuirgli beni specifici. Tuttavia, se si tratta di un erede legittimario, questi potrà comunque far valere il proprio diritto alla legittima. La diseredazione, invece, è un’azione più diretta, in cui il testatore dichiara esplicitamente la volontà di escludere un determinato soggetto dall’eredità.
LIMITI DELLA DISEREDAZIONE: LA QUOTA DI LEGITTIMA
La legge italiana protegge gli eredi legittimari attraverso la quota di legittima, che rappresenta una porzione minima dell’eredità che non può essere negata. Anche se il testatore desidera diseredare un legittimario, questo non potrà essere escluso dalla legittima, a meno che non ci siano motivi specifici previsti dalla legge per procedere in tal senso.
La quota di legittima varia in base alla composizione della famiglia del defunto:
- Se ci sono figli, la quota di legittima può arrivare a due terzi del patrimonio.
- Se l’eredità deve essere divisa tra il coniuge e i figli, la quota varia in base al numero di figli e alla presenza del coniuge.
- Se ci sono ascendenti (genitori) e non ci sono figli, essi hanno diritto a un terzo dell’eredità.
Il restante patrimonio, definito “quota disponibile”, può essere liberamente distribuito dal testatore secondo la propria volontà.
QUANDO È POSSIBILE DISEREDARE UN LEGITTIMARIO?
Il codice civile italiano permette la diseredazione di un legittimario solo in casi eccezionali e ben definiti. Per esempio, un legittimario può essere escluso dall’eredità se ha commesso atti particolarmente gravi nei confronti del defunto o di altri membri della famiglia. Le principali cause di indegnità a succedere includono:
- Aver attentato alla vita del testatore o di un suo familiare stretto
- Aver accusato ingiustamente il testatore di un reato punibile con una pena grave
- Aver usato violenza o minaccia per costringere il testatore a redigere o modificare un testamento
Se il testatore decide di diseredare un legittimario, è fondamentale motivare chiaramente la decisione nel testamento, documentando le circostanze che giustificano l’esclusione.
IMPUGNARE LA DISEREDAZIONE: COME PUÓ DIFENDERSI IL LEGITTIMARIO?
Un erede legittimario diseredato può impugnare il testamento per far valere i propri diritti. Questo può avvenire nei seguenti casi:
- Violazione della Quota di Legittima: Se il testamento lede la quota di legittima, l’erede può agire in giudizio per ottenere il rispetto del proprio diritto.
- Invalidità del Testamento: Se il testamento presenta vizi formali o se il testatore era incapace di intendere e di volere al momento della redazione, l’erede può richiedere la nullità o l’annullamento dell’atto.
COME REDIGERE UN TESTAMENTO CHE REGGA IN TRIBUNALE
Se si desidera diseredare un erede o limitare i diritti di un legittimario, è fondamentale redigere il testamento in modo chiaro e conforme alla legge. È sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto successorio per garantire che le proprie volontà siano rispettate e che non vi siano vizi che possano compromettere la validità del testamento. Lo Studio Legale LBMG è esperto in materia.
DISEREDAZIONE
La diseredazione è un atto complesso che richiede grande attenzione e precisione. Nonostante il desiderio del testatore di escludere un legittimario possa essere forte, la legge italiana protegge i diritti degli eredi legittimari, garantendo loro una quota minima di eredità. Prima di procedere con una diseredazione, è fondamentale consultare un legale per comprendere appieno le implicazioni e assicurarsi che le proprie volontà possano essere effettivamente realizzate. Se hai dubbi o desideri redigere un testamento che rispecchi le tue volontà, affidati a un avvocato specializzato per ricevere consulenza personalizzata.
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Si rimane a disposizione per qualsivoglia delucidazione al riguardo.
Di seguito l’articolo alla successione ereditaria in Italia: guida completa e la tabella di ripartizione delle quote ereditarie.
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Foto Agenzia Liverani