Impugnazione testamento significa contestare la validità di un documento testamentario in quanto si ritiene che sia contrario alla legge o alle volontà effettive del defunto. Il testamento, infatti, deve rispettare specifiche norme formali e sostanziali affinché sia valido. L’impugnazione è regolata dal Codice Civile italiano e può essere richiesta da chi ha un interesse diretto nell’eredità, come gli eredi legittimari o gli altri successibili.

MOTIVI PER IMPUGNARE UN TESTAMENTO

Le cause principali di impugnazione del testamento si possono suddividere in vizi di forma e vizi di sostanza:

  • Vizi di forma: sono errori relativi ai requisiti formali previsti dalla legge per ciascun tipo di testamento. Ad esempio, nel caso del testamento olografo, esso deve essere scritto interamente a mano, datato e firmato dal testatore. Se uno di questi requisiti manca, il testamento è nullo e può essere impugnato. Altri vizi di forma riguardano la presenza di testimoni per il testamento pubblico o la regolare autenticazione per il testamento segreto.
  • Vizi di sostanza: si riferiscono a difetti di volontà o alla violazione dei diritti degli eredi legittimari, ossia i parenti stretti che hanno diritto a una quota minima dell’eredità. Tra i vizi di sostanza, i più comuni sono:
    • Incapacità del testatore: il testamento è nullo se il testatore non era capace di intendere e di volere al momento della sua redazione, per esempio a causa di malattia mentale, demenza o altre condizioni.
    • Violazione della quota di legittima: gli eredi legittimari, come coniuge, figli e genitori (in assenza di discendenti), hanno diritto a una quota di eredità che non può essere lesa o esclusa dal testamento. Se il testamento lede la legittima, gli eredi legittimari possono impugnarlo per ottenere quanto dovuto.
    • Vizio del consenso: il testamento può essere impugnato se è stato redatto sotto minaccia, violenza, dolo o errore, poiché queste circostanze impediscono al testatore di esprimere liberamente le proprie volontà.

 

CHI PUÒ IMPUGNARE UN TESTAMENTO?

L’impugnazione può essere richiesta solo da coloro che hanno un interesse diretto nell’eredità, quindi generalmente:

  • Gli eredi legittimari: coniuge, figli e, in loro assenza, genitori. Questi soggetti possono impugnare il testamento se ritengono che la loro quota di legittima sia stata lesa.
  • Gli eredi legittimi e testamentari: coloro che, in assenza di un testamento, avrebbero diritto a una parte dell’eredità in base alla legge o a un precedente testamento.
  • Altri interessati: come i creditori, che potrebbero aver diritto a impugnare il testamento per questioni riguardanti i beni di cui avrebbero potuto ottenere soddisfazione in caso di lesione dei propri diritti.

 

TEMPI PER L’IMPUGNAZIONE TESTAMENTO

La legge stabilisce precisi termini entro cui è possibile impugnare un testamento:

  • Cinque anni per i vizi formali: se il motivo dell’impugnazione riguarda vizi di forma, il termine per impugnare è di cinque anni dalla data di apertura della successione, ossia dal momento della morte del testatore.
  • Cinque anni per incapacità o vizi del consenso: anche per le cause di nullità che riguardano l’incapacità del testatore o la presenza di dolo, errore o violenza, il termine è di cinque anni dall’apertura della successione.
  • Dieci anni per la lesione della quota di legittima: se si tratta di azioni di riduzione per tutelare la quota di legittima, gli eredi legittimari hanno dieci anni di tempo per richiedere la reintegrazione della propria quota.

 

PROCEDURA PER IMPUGNAZIONE TESTAMENTO

La procedura per impugnare un testamento prevede i seguenti passaggi:

  1. Raccolta di prove: la prima fase consiste nella raccolta di prove a supporto dell’impugnazione. Ad esempio, documenti medici o testimonianze sulla capacità mentale del testatore, o prove di minacce o pressioni esercitate sul defunto.
  2. Consultazione di un legale: dato che si tratta di un procedimento complesso, è importante consultare un avvocato esperto in diritto successorio. Il legale può analizzare la situazione, verificare la presenza di vizi e guidare l’interessato nella procedura.
  3. Avvio dell’azione legale: per impugnare il testamento, l’erede o l’interessato deve presentare un ricorso al Tribunale competente. Il giudice esaminerà le prove e stabilirà se il testamento è valido o se va dichiarato nullo o annullato.
  4. Decisione del tribunale: il giudice può confermare o invalidare il testamento in tutto o in parte. Se il testamento viene annullato, il patrimonio viene redistribuito secondo le disposizioni di legge o di altri eventuali documenti testamentari validi.

 

DIFFERENZE TRA NULLITÀ E ANNULLABILITÀ TESTAMENTO

È importante distinguere tra nullità e annullabilità del testamento:

  • Nullità: un testamento nullo è privo di effetti fin dal principio, come se non fosse mai stato redatto. Le cause di nullità sono, ad esempio, l’assenza dei requisiti formali o la totale incapacità del testatore.
  • Annullabilità: un testamento annullabile è valido fino a quando non viene impugnato. L’annullabilità può dipendere da errori, violenza o dolo, oppure da incapacità temporanea del testatore. Solo chi ha un interesse diretto può agire per l’annullamento.

 

EFFETTI DELL’IMPUGNAZIONE TESTAMENTO

Se un testamento viene impugnato con successo, gli effetti variano a seconda della situazione:

  • Testamento nullo: se il giudice dichiara nullo l’intero testamento, il patrimonio del defunto viene distribuito secondo la successione legittima, come se il testamento non fosse mai esistito.
  • Testamento parzialmente annullato: se l’impugnazione riguarda solo una parte delle disposizioni testamentarie, ad esempio un legato o una disposizione specifica, la parte restante del testamento rimane valida.
  • Riconoscimento dei diritti degli eredi legittimari: se la sentenza riguarda la lesione della quota di legittima, gli eredi legittimari otterranno la reintegrazione della loro parte, mentre le altre disposizioni testamentarie potrebbero restare valide.

 

IMPUGNAZIONE TESTAMENTO

Impugnare un testamento è un’azione complessa che richiede una conoscenza approfondita delle norme legali e della procedura giudiziaria. È una possibilità a disposizione degli eredi e degli interessati che ritengono che le ultime volontà del defunto siano state compromesse da errori formali o sostanziali. Tuttavia, si tratta di un processo lungo e che necessita di prove solide e di un supporto legale adeguato. Impugnare un testamento, infatti, non è solo una questione di giustizia, ma anche di rispetto delle reali volontà del defunto e dei diritti degli eredi legittimari.

 

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Si rimane a disposizione per qualsivoglia delucidazione al riguardo.

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Foto Agenzia Liverani