L’eredità d’impresa costituisce uno dei temi più complessi e rilevanti del diritto successorio italiano ed europeo, in quanto investe non solo profili patrimoniali, ma anche aspetti gestionali, organizzativi e di continuità produttiva. Il trasferimento mortis causa dell’azienda (o delle partecipazioni societarie) pone problemi delicati di:

  • tutela dei creditori;
  • salvaguardia dell’unità produttiva;
  • garanzia di continuità gestionale;
  • riparto tra più eredi con differenti interessi.

In Italia la questione è regolata da un intreccio di norme di diritto successorio, commerciale e fiscale, spesso non coordinate fra loro.

AZIENDA COME BENE EREDITARIO

Ai sensi dell’art. 2555 c.c., l’azienda è “il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. Essa costituisce pertanto un bene unitario suscettibile di trasferimento mortis causa.

TRASFERIBILITÀ DELL’AZIENDA

  • L’azienda entra nell’asse ereditario se di titolarità esclusiva del de cuius;
  • Può essere oggetto di divisione ereditaria o di attribuzione in godimento;
  • La successione può riguardare l’intera azienda o una sua parte (es. ramo d’azienda).

CONTENUTO DELL’AZIENDA TRASFERIBILE

  • beni materiali (immobili, macchinari, merci);
  • beni immateriali (marchi, brevetti, know-how);
  • contratti in corso;
  • avviamento commerciale;
  • rapporti di lavoro dipendente.

 

EREDITÀ D’IMPRESA E FORME SOCIETARIE

IMPRESA INDIVIDUALE

  • L’azienda fa parte del patrimonio del defunto;
  • Gli eredi subentrano nella titolarità con effetti immediati (art. 2562 c.c.);
  • È possibile l’affitto o la cessione a terzi.

SOCIETÀ DI PERSONE (S.N.C. – S.A.S.)

La morte del socio può comportare:

  • scioglimento del rapporto limitatamente al defunto (art. 2284 c.c.);
  • scioglimento della società, salvo diversa pattuizione;
  • continuazione con gli eredi, se previsto dall’atto costitutivo;
  • liquidazione della quota ereditaria.

SOCIETÀ DI CAPITALI (S.R.L. – S.P.A.)

  • Le quote o azioni sono liberamente trasmissibili mortis causa;
  • Possibile presenza di clausole di gradimento o di prelazione;
  • Gli eredi subentrano come soci, salvo diversa disposizione statutaria.

 

PROFILI SUCCESSORI: DIVISIONE EREDITARIA DELL’AZIENDA

L’azienda può essere oggetto di comunione ereditaria temporanea (art. 1100 ss. c.c.) fino alla divisione.

ASSEGNAZIONE PREFERENZIALE

L’art. 720 c.c. prevede che l’azienda possa essere assegnata preferibilmente a:

  • chi già la gestisce;
  • chi sia idoneo a continuarla.

L’assegnatario deve corrispondere conguagli agli altri coeredi.

DIVISIONE IN NATURA O ALIENAZIONE

Se non possibile l’assegnazione unitaria:

  • si procede alla divisione dei beni aziendali (spesso pregiudizievole per la continuità);
  • oppure alla vendita dell’azienda e riparto del ricavato.

CONTITOLARITÀ EREDITARIA

  • Gli eredi possono decidere di gestire congiuntamente l’azienda in regime di comunione ereditaria (rischio di conflitti);
  • Possono costituire una nuova società conferendo l’azienda in una società di capitali.

 

CONTINUITÀ DELL’IMPRESA EREDITARIA

RESPONSABILITÀ DEGLI EREDI

CONTRATTI PENDENTI

  • Passano automaticamente agli eredi i contratti funzionali all’esercizio dell’azienda (art. 2558 c.c.);
  • Il contraente può recedere se sussistono giusti motivi (es. perdita di fiducia negli eredi).

RAPPORTI DI LAVORO

  • Non si estinguono con la morte del datore (art. 2112 c.c.);
  • Gli eredi sono obbligati alla prosecuzione o liquidazione.

 

REGIME FISCALE DELLA SUCCESSIONE D’IMPRESA

IMPOSTA DI SUCCESSIONE

Trasferimento d’azienda esente da imposta in linea retta se:

  • il beneficiario prosegue l’attività per almeno 5 anni (art. 3, co. 4-ter, D.lgs. 346/1990);
  • dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate.

IMPOSTE DIRETTE

  • Continuità nei valori fiscali dei beni aziendali;
  • Subentro nei regimi contabili e nelle posizioni IVA.

AGEVOLAZIONI SPECIFICHE

  • Crediti d’imposta per investimenti in innovazione o digitalizzazione trasferiti agli eredi;
  • Possibilità di cumulo con benefici regionali o europei per la successione imprenditoriale.

 

SUCCESSIONE D’IMPRESA NEL TESTAMENTO

DISPOSIZIONI TESTAMENTARIE

  • Nomina di un erede universale per l’azienda;
  • Legato d’azienda (art. 588 c.c.);
  • Previsione di un usufrutto d’azienda in favore del coniuge superstite (art. 2561 c.c.).

PIANIFICAZIONE SUCCESSORIA

 

PATTO DI FAMIGLIA

Disciplina speciale (artt. 768-bis e ss. c.c.) per anticipare la successione dell’azienda:

  • Trasferimento a uno o più discendenti imprenditori;
  • Esclusione della collazione e della riduzione (salvo indennizzo agli altri legittimari);
  • Atto pubblico obbligatorio.

VANTAGGI

  • Stabilità e continuità gestionale;
  • Prevenzione dei conflitti ereditari;
  • Efficienza fiscale.

 

CRITICITÀ E CONTENZIOSO NELLA SUCCESSIONE D’IMPRESA

CONTROVERSIE TRA EREDI

  • Disaccordi sull’assegnazione dell’azienda;
  • Valutazione discordante del valore aziendale;
  • Opposizione dei legittimari alla pianificazione testamentaria.

CREDITORI AZIENDALI

  • Opposizione alla divisione ereditaria;
  • Azioni revocatorie contro disposizioni lesive.

INCERTEZZA OPERATIVA

  • Rischio di blocco dell’attività;
  • Perdita di mercato e di clienti.

 

SOLUZIONI E BEST PRACTICE

  1. Redazione di un testamento dettagliato con indicazioni specifiche sull’azienda;
  2. Utilizzo del patto di famiglia per imprese familiari di media-grande dimensione;
  3. Costituzione di holding di famiglia per il governo unitario del patrimonio aziendale;
  4. Pianificazione fiscale preventiva con consulenti esperti;
  5. Formazione degli eredi imprenditori;
  6. Nomina di esecutore testamentario con specifici poteri di gestione d’azienda.

 

DIRITTO COMPARATO: CENNI

  • Francia: facilitazioni fiscali per la continuità d’impresa (pacte Dutreil);
  • Germania: agevolazioni fiscali fino al 100% del valore aziendale;
  • USA: trust di successione aziendale (Business Trusts).

 

EREDITÀ D’IMPRESA

L’eredità d’impresa è uno snodo cruciale per la sopravvivenza del tessuto produttivo italiano, composto in larga parte da PMI e imprese familiari. La mancanza di una pianificazione successoria accurata può comportare:

  • disgregazione del patrimonio aziendale;
  • crisi finanziaria dell’impresa;
  • contenziosi pluriennali tra eredi.

È dunque fondamentale:

  • una corretta pianificazione successoria;
  • il ricorso agli strumenti di diritto commerciale (patto di famiglia, holding);
  • una consulenza professionale integrata tra avvocato, notaio e commercialista.

 

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Si rimane a disposizione per qualsivoglia delucidazione al riguardo.

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Foto Agenzia Liverani