La divisione della casa coniugale rappresenta uno degli aspetti più complessi e delicati di una separazione o di un divorzio. La casa familiare è spesso il bene di maggior valore economico e affettivo, e la sua destinazione deve essere gestita con attenzione per garantire equità tra le parti, rispetto degli accordi patrimoniali e tutela dei figli, se presenti.

REGIME PATRIMONIALE E PROPRIETÀ DELLA CASA CONIUGALE

La modalità di divisione della casa coniugale dipende innanzitutto dal regime patrimoniale adottato dai coniugi al momento del matrimonio:

  • Comunione dei beni: Se i coniugi non hanno scelto esplicitamente il regime di separazione dei beni, tutti gli acquisti effettuati durante il matrimonio appartengono a entrambi i coniugi in parti uguali, compresa la casa coniugale, a meno che non sia stata ricevuta in donazione o eredità da uno solo di essi.
  • Separazione dei beni: Se il matrimonio è stato regolato dal regime di separazione dei beni, la proprietà della casa dipende dall’intestazione dell’immobile. Se la casa è intestata a uno solo dei coniugi, egli ne è l’unico proprietario. Se invece è stata acquistata da entrambi, la divisione avverrà in base alle quote di proprietà.
  • Acquisto con quote diverse: Se i coniugi hanno acquistato la casa insieme ma con quote differenti (ad esempio, 70% a un coniuge e 30% all’altro), la divisione avverrà in base alle rispettive percentuali di proprietà.

In caso di separazione o divorzio, il destino della casa coniugale sarà determinato sia dal regime patrimoniale scelto sia dall’eventuale presenza di figli minori o non autosufficienti.

 

ASSEGNAZIONE DELLA CASA CONIUGALE IN CASO DI FIGLI MINORI

Quando la coppia ha figli minori, il criterio principale per la decisione sulla casa coniugale è l’interesse del minore. Secondo la giurisprudenza italiana:

  • Il coniuge affidatario dei figli ha diritto all’assegnazione della casa coniugale per garantire la continuità e la stabilità abitativa dei minori.
  • L’assegnazione della casa è indipendente dalla proprietà dell’immobile: anche se la casa è intestata a un solo coniuge, il giudice può assegnarla all’altro se questo è l’affidatario principale dei figli.
  • L’assegnazione dura fino a quando i figli diventano economicamente indipendenti. Il termine può variare a seconda delle circostanze, come il raggiungimento della maggiore età o il completamento degli studi.
  • Se il coniuge assegnatario convive con un nuovo partner, l’assegnazione della casa può essere revocata, poiché il nuovo nucleo familiare cambia la destinazione d’uso della casa.

 

DIVISIONE DELLA CASA CONIUGALE IN ASSENZA DI FIGLI

Se non vi sono figli, la casa coniugale viene suddivisa in base al regime patrimoniale e alla proprietà:

  • Casa di proprietà comune: Se entrambi i coniugi sono proprietari della casa, possono optare per una delle seguenti soluzioni:
    • Vendita dell’immobile e divisione del ricavato.
    • Acquisto della quota dell’altro coniuge da parte di uno dei due.
    • Divisione giudiziale dell’immobile, che può portare alla vendita forzata all’asta in caso di disaccordo.
  • Casa di proprietà di un solo coniuge: Il coniuge non proprietario non ha diritti sulla casa, a meno che non abbia contribuito economicamente al suo acquisto e possa dimostrarlo.
  • Accordi extragiudiziali: I coniugi possono sempre trovare un accordo privato per regolare la divisione della casa senza dover ricorrere al tribunale.

 

VENDITA DELLA CASA CONIUGALE

Se i coniugi decidono di vendere la casa coniugale, la vendita può avvenire con le seguenti modalità:

  • Vendita consensuale: Entrambi i coniugi decidono volontariamente di vendere l’immobile e di suddividere il ricavato in base alle quote di proprietà.
  • Vendita forzata: Se i coniugi non trovano un accordo, uno di essi può chiedere al giudice la divisione giudiziale, che può sfociare nella vendita all’asta.
  • Liquidazione della quota: Se uno dei coniugi desidera mantenere la casa, può acquistare la quota dell’altro coniuge.

 

MUTUO E DIVISIONE DELLA CASA CONIUGALE

Se la casa è gravata da un mutuo, è necessario valutare come suddividerne l’onere:

  • Mutuo cointestato: Entrambi i coniugi restano obbligati al pagamento fino a quando la banca non accetta una modifica del contratto.
  • Mutuo intestato a un solo coniuge: Il titolare del mutuo rimane responsabile del pagamento, anche se non vive più nella casa.
  • Rinegoziazione del mutuo: È possibile modificare l’intestatario del mutuo con il consenso della banca.

 

IMPLICAZIONI FISCALI DELLA DIVISIONE DELLA CASA CONIUGALE

La divisione della casa coniugale può comportare diverse conseguenze fiscali:

  • Imposte sulla cessione della quota: Se un coniuge cede all’altro la propria quota, potrebbe essere soggetto a imposte di registro.
  • IMU e TASI: L’assegnatario della casa è generalmente esonerato dal pagamento dell’IMU se la casa è prima abitazione.
  • Detrazioni fiscali: Le spese per il mutuo e le ristrutturazioni possono essere detratte solo dall’intestatario del mutuo.

 

DIVISIONE DELLA CASA CONIUGALE IN CASO DI SEPARAZIONE O DIVORZIO

La divisione della casa coniugale è un tema complesso che dipende da numerosi fattori, tra cui la presenza di figli, il regime patrimoniale e le condizioni economiche dei coniugi. È sempre consigliabile trovare un accordo per evitare lunghe e costose controversie legali. In caso di disaccordo, il giudice interverrà per garantire una soluzione equa, con particolare attenzione alla tutela dei minori. Affidarsi a un avvocato esperto in diritto di famiglia è essenziale per affrontare la divisione della casa coniugale nel modo più sereno e vantaggioso possibile.

 

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Si rimane a disposizione per qualsivoglia delucidazione al riguardo.

Per conoscere i servizi che si offrono, di seguito il link alla pagina relativa al Diritto di famiglia e dei minori.

Foto Agenzia Liverani